Lesione del legamento crociato anteriore
Il legamento crociato anteriore (LCA) ed il legamento crociato posteriore (LCP) sono localizzati al centro dell’articolazione del ginocchio; essi rappresentano il principale fattore di stabilità antero-posteriore dell’articolazione. La lesione o rottura di uno di questi due (o di entrambi) legamenti causa instabilità del ginocchio.
Perché la procedura viene eseguita
Se il paziente non viene sottoposto a ricostruzione del LCA, il ginocchio continua ad essere instabile e l’instabilità articolare aumenta il rischio di avere una successiva lesione meniscale o peggiorare quella già esistente creatasi nel trauma determinando la comparsa di danno cartilagineo e possibile artrosi del ginocchio a distanza di 5-10 anni dalla lesione legamentosa.
Inoltre nel 70% dei casi la lesione del legamento crociato anteriore si associa ad altre lesioni o meniscali o degli altri legamenti che vanno pertanto trattate per ripristinare la stabilità articolare per garantire una biomeccanica ottimale del ginocchio.
Prima dell’intervento chirurgico, il paziente deve essere informato circa il tempo necessario al recupero. Sarà necessario seguire un programma di riabilitazione per 4-6 mesi. La capacità di tornare alla piena attività quotidiana e sportiva dipende dalla capacità di attenersi al programma di recupero e dal tipo di intervento effettuato e lesioni trattate.
Sintomi e diagnosi
L’instabilità determinata dalla lesione del Legamento Crociato Anteriore è data dal movimento anteriore anomalo della tibia rispetto al femore e può essere valutata attraverso dei test che l’ortopedico esegue per controllare l’entità del danno.
I test più comuni sono: il test di Lachman, il test del cassetto anteriore e il test del pivot shift. Si può utilizzare anche il test con artrometro, come ad esempio il KT1000, in grado di misurare l’instabilità del ginocchio. Normalmente una lesione acuta è spesso associata a versamento e tumefazione.
Per diagnosticare quindi la condizione di instabilità del ginocchio causata da lesione del LCA è sufficiente la sola visita di un ortopedico esperto. Per completezza e per una completa stadiazione delle lesioni associate (valutare danni di altri legamenti, tendini e cartilagine) è necessario eseguire una risonanza magnetica ad alto campo per permettere al chirurgo di pianificare al meglio l’atto chirurgico.

L’intervento
L’ intervento di ricostruzione del LCA è un vero trapianto in quanto si provvede a prelevare uno o più tendini dal paziente stesso (autotrapianto) o da cadavere in alcuni casi (allotrapianto) e previa preparazione in artroscopia del ginocchio si impianta nelle sedi anatomiche al posto del vecchio legamento. Personalmente non uso legamenti sintetici. Gli autotrapianti che più comunemente utilizzo in base al tipo di paziente e all’attività svolta sono il terzo centrale del tendine rotuleo ed i tendini gracile e semitendinoso quadruplicati, il tendine quadricipitale, il tendine peroneo lungo (prelevato dalla caviglia). La procedura può essere eseguita con diversi tipi di anestesia (anestesia regionale o blocco, anestesia generale). La procedura viene generalmente eseguita con l’ausilio dell’artroscopia di ginocchio: l’ottica che è collegata a un video viene inserita in articolazione attraverso un piccolo accesso chirurgico e il chirurgo può così controllare i legamenti e gli altri tessuti del ginocchio e eseguire altri piccoli accessi chirurgici al ginocchio per inserire gli strumenti di lavoro. Si andrà pertanto a preparare il ginocchio per impiantare il neo-legamento secondo i seguenti passaggi:
- Il legamento lesionato sarà rimosso con un apposito strumento motorizzato
- Se viene utilizzato un autotrapianto è necessario eseguire un prelievo del tendine prescelto mediante un’incisione di circa 2-8 cm a seconda appunto del tendine scelto
- Il chirurgo eseguirà 2 tunnel, 1 all’interno del femore ed 1 all’interno della tibia per alloggiare il neo-legamento
- Il chirurgo fissa il nuovo legamento all’osso con viti o con altri dispositivi per tenerlo in posizione
Molta importanza riveste il trattamento delle lesioni associate (suture meniscali, suture di ramp-lesion, reinserzione di radici meniscali avulse, trattamento altre lesioni legamentosa) e l’effettuazione di procedure di rinforzo chiamate plastiche periferiche per ripristinare al meglio la stabilità dell’articolazione.
Recupero post-intervento
La riabilitazione e il recupero sono influenzati non solo dalla ricostruzione del LCA ma dal trattamento delle lesioni associate in quanto le eventuali suture meniscali rallentano il percorso riabilitativo.
La maggior parte dei pazienti sono in grado di tornare a casa il giorno dopo l’intervento chirurgico. Potrebbe essere necessario indossare una ginocchiera per le prime 1-4 settimane. Potrebbe anche essere necessario deambulare con ausili (stampelle) per 1-4 settimane. La maggior parte dei pazienti sono autorizzati a mobilizzare il loro ginocchio subito dopo l’intervento chirurgico: si utilizza un dispositivo che mobilizza passivamente il ginocchio (il kinetec) e questo può aiutare a prevenire la rigidità articolare post-operatoria. Fondamentale è la crioterapia locale più volte al giorno soprattutto dopo l’esecuzione di kinetec ed esercizi per rinforzare il quadricipite. La fisioterapia aiuta il paziente a riacquistare il completo arco di movimento del ginocchio e la forza dell’arto operato. Il programma di recupero può durare da 4 a 6 mesi.
(a sinistra in basso un neo-LCA ricostruito, a destra una tenodesi extra-articolare laterale)


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