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Protesi totale di ginocchio

La protesi totale di ginocchio è un intervento chirurgico che si esegue per risolvere patologie gravi e degenerative del ginocchio, come l’artrosi avanzata. Consiste nella sostituzione completa delle superfici articolari con componenti protesiche, restituendo ai pazienti la capacità di muoversi senza dolore e con maggiore mobilità. La decisione di ricorrere a una protesi totale è presa quando il dolore e la rigidità articolare rendono difficoltoso svolgere anche le attività quotidiane più semplici.

Quando è necessaria la protesi totale di ginocchio?

L'intervento di protesi totale è indicato principalmente per pazienti con gonartrosi tricompartimentale, una condizione in cui l’artrosi colpisce la parte inferiore del femore, la parte superiore della tibia e la parte posteriore della rotula. L’artrosi è una malattia degenerativa in cui la cartilagine che riveste le articolazioni si deteriora progressivamente, causando dolore cronico, rigidità e limitazione del movimento.

Oltre all’artrosi, altre patologie che possono richiedere una protesi totale del ginocchio includono:

  1. Artrite reumatoide, una malattia autoimmune che attacca le articolazioni.
  2. Osteonecrosi, una condizione in cui l’osso del ginocchio subisce una necrosi, portando alla sua degenerazione.
  3. Deformità assiali con artrosi grave, come il ginocchio varo o valgo, che causano disallineamento delle gambe e aggravano l'usura articolare.

Se le terapie conservative come farmaci antinfiammatori, infiltrazioni di acido ialuronico e fisioterapia non riescono a migliorare significativamente i sintomi, l'intervento chirurgico diventa l'unica soluzione per ripristinare la qualità della vita del paziente. A differenza delle protesi parziali, la protesi totale di ginocchio copre l’intera articolazione, correggendo il disallineamento dell’arto e eliminando o riducendo drasticamente il dolore.

Diagnosi e pianificazione dell'intervento

La scelta di sottoporsi a una protesi totale del ginocchio richiede una diagnosi accurata e approfondita da parte di uno specialista ortopedico. Durante la prima visita, l’ortopedico valuterà la storia clinica del paziente, eseguirà un esame fisico e prescriverà esami strumentali, come:

  1. Radiografia: per valutare il grado di usura delle articolazioni. Fondamentale eseguire le radiografie sotto carico, cioè in piedi.
  2. Risonanza magnetica: necessaria per studiare i tessuti molli e individuare eventuali danni ai legamenti o alla cartilagine.
  3. Esami del sangue: per escludere infezioni o condizioni infiammatorie sistemiche che potrebbero complicare l’intervento.

Questi esami consentono all’ortopedico di formulare una diagnosi precisa e discutere con il paziente le opzioni terapeutiche, incluse le tipologie di protesi più adatte. Esistono infatti protesi di vario tipo, che possono essere cementate o non cementate, e possono preservare o sacrificare i legamenti crociati, in base alla situazione specifica del paziente.

In basso le radiografie preoparatorie di una gonartrosi destra.

Intervento, Recupero e Complicanze della Protesi Totale di Ginocchio

L'intervento di protesi totale di ginocchio

L’intervento di protesi totale del ginocchio si svolge in più fasi e prevede la sostituzione delle superfici ossee danneggiate con componenti protesiche in metallo e polietilene. Inizialmente, il chirurgo rimuove le parti usurate di femore, tibia e rotula, lasciando uno spazio in cui vengono inseriti gli impianti protesici. Questi impianti sono fissati con cemento chirurgico o, in alcuni casi, vengono utilizzate tecniche senza cemento che permettono all’osso di crescere attorno alla protesi, garantendo una maggiore stabilità nel tempo.

L'ultima fase dell'intervento prevede l'inserimento di uno spaziatore in plastica tra le componenti metalliche per garantire un movimento fluido dell’articolazione. L’intervento ha una durata variabile, generalmente compresa tra 1 e 2 ore. In alcuni casi, viene utilizzata anche la chirurgia robotica, che consente una maggiore precisione nell’allineamento e nel posizionamento della protesi, riducendo i rischi di complicanze post-operatorie.

Recupero e riabilitazione post-operatoria

Il recupero dopo l'intervento di protesi totale di ginocchio è un processo graduale che può durare diversi mesi. Tuttavia, già dopo poche ore dall’intervento, i pazienti iniziano a muovere il ginocchio con l’aiuto di un fisioterapista e, entro il primo giorno, vengono incoraggiati a camminare con l’ausilio di stampelle.

Il programma di riabilitazione prevede esercizi mirati a ripristinare la forza muscolare e la flessibilità dell’articolazione. Il tempo di recupero completo varia da paziente a paziente, ma nella maggior parte dei casi, entro 6-8 settimane, è possibile riprendere la maggior parte delle attività quotidiane. La fisioterapia intensiva continua anche dopo le dimissioni dall’ospedale e può essere proseguita a casa o in un centro specializzato.

Complicanze e rischi dell’intervento

Come ogni intervento chirurgico, la protesi totale di ginocchio presenta alcuni rischi e possibili complicanze. Le più comuni includono:

  1. Infezioni: possono verificarsi sia nell’immediato post-operatorio che a distanza di tempo. Per prevenire le infezioni, vengono somministrati antibiotici prima e dopo l’intervento.
  2. Complicanze dovute a coagulopatie: note anche come trombosi venosa profonda, possono svilupparsi a causa dell'immobilità post-operatoria. Per ridurre il rischio, vengono prescritti fluidificanti del sangue e si incoraggia il movimento precoce delle gambe.
  3. Rigidità articolare: una complicanza che può verificarsi se il ginocchio non viene mobilizzato correttamente durante il recupero. L'uso di una macchina per il movimento passivo continuo (Kinetec) aiuta a prevenire questa rigidità.

Risultati a lungo termine

Nella maggior parte dei casi, la protesi totale del ginocchio garantisce un miglioramento significativo della qualità della vita, con una riduzione del dolore e un recupero della funzionalità articolare. Con le giuste cure e un programma di riabilitazione adeguato, molti pazienti riescono a tornare a svolgere attività fisiche leggere, come camminare, nuotare e andare in bicicletta. La durata media di una protesi è di circa 20-25 anni, ma con i nuovi materiali e le tecniche chirurgiche avanzate, le protesi moderne possono durare anche più a lungo.

Con un’adeguata prevenzione delle complicanze e un attento monitoraggio da parte del chirurgo ortopedico, i pazienti possono godere di una vita attiva e priva di dolore per molti anni dopo l’intervento.

In basso le radiografie postoperatorie della gonartrosi dx prima rappresentata.

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